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martedì 23 agosto 2016

Hai avuto paura di morire?

Fino ad oggi mai nessuno si era azzardato a pormi questa domanda, neanche mentre facevo chemioterapia. Sono rimasta un po' spiazzata e non sapevo nemmeno come rispondere... ho dovuto davvero riflettere sulla risposta. 
Ho avuto paura di morire? 
Di getto avrei detto di no, ma pensandoci un po' su credo che invece indirettamente io ne abbia avuta molta. Sì, dico indirettamente, perchè, al di là della percentuale di sopravvivenza che mi hanno comunicato all'inizio delle cure, non è stato un pensiero costante per me. Se però devo parlare a cuore aperto non posso negare che il modo in cui mi sono rapportata alla malattia fa intuire tutt'altro. D'altronde cos'è la voglia di vivere e di godersi a pieno tutto e tutti, se non l'altra faccia della stessa medaglia?? Confucio diceva "Ognuno di noi ha due vite. La seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne solo una". Quindi sì, ho avuto paura di morire attraverso l'amore per la vita. E' ciò che mi è cresciuto dentro, è ciò che mi ha portato a non fermarmi, a continuare a fare ciò che avevo sempre fatto, anche se con ritmi diversi.
Ho avuto paura di morire nel momento in cui ho concesso il mio tempo anche quando non stavo bene e probabilmente anche coloro che mi amano hanno avuto la stessa paura se me ne hanno dedicato così tanto nonostante i diversi impegni che riempivano le loro vite. Ho percepito questa paura nei piccoli gesti, in messaggi inaspettati, in attenzioni quotidiane, in una telefonata di troppo.
Ho avuto paura di morire quando volevo qualcosa e non sopportavo di dover aspettare nemmeno un attimo per averlo. Forse il pensiero di poter stare peggio nei giorni seguenti mi ha resa anche prepotente a volte, ma è proprio il concetto del tempo a muovere i fili della vita di un malato. Non avevo voglia di aspettare, di rimandare nulla. Questa cosa devo dire che mi è rimasta anche ora: se desidero qualcosa, che sia mangiare un gelato, ascoltare una canzone, trascorrere una serata tra amici o fare qualcosa di particolare, cerco di farlo il prima possibile.
Ho avuto paura di morire più per gli altri che per me. Di questo sono abbastanza sicura. Paura che potessero stare male per la mancanza, che potessero smettere di godersi certe cose, paura di non poter continuare a condividere con loro alcune occasioni, alcuni momenti, la nostra quotidianità.

E soprattutto, se è vero che questa paura c'è stata, allora posso anche dire con certezza che non è svanita. Ma, così come ho fatto un anno fa, cerco di godermi a pieno l'altro lato di questa medaglia. Oggi è il momento giusto per vivere a pieno, per sentirsi migliori. Domani chissà...

martedì 7 giugno 2016

Di nuovo io

Sono qua. Sì, non mi sono fatta sentire per un po' in effetti...ma poi mi arrivano i vostri messaggi che contribuiscono a risvegliarmi da un piccolo momento di silenzio. Non è che non ho più nulla da dire, semplicemente ho poca, pochissima voglia di scrivere...

Sono molto felice perchè la TAC e la visita sono andate bene. Questa notizia è stata davvero la ventata di aria fresca di cui avevo bisogno, la causa scatenante di un mare di emozioni che mi hanno rivoluzionato qualcosa dentro. Ho capito che stavo perdendo me stessa ed ho ripreso in mano ciò che ero circa un anno fa. Adesso i miei sorrisi riescono ad accompagnarmi nella quotidianità. Sempre. Per il momento riesco ad essere serena ed ho realmente voglia di stare bene, di godermi di nuovo le persone che amo e le piccole cose che mi circondano. 
Ci sono momenti in cui mi sento ancora estremamente sola e penso di essere una fallita per via di alcune situazioni che non stanno procedendo. Anche per questo motivo fino a qualche tempo fa andavo in crisi spesso e fin troppo facilmente. No, non sono questi i grandi problemi nella vita, non voglio che mi scalfiscano più. Io sì che ho vissuto un momento problematico, questi sono intoppi che fanno parte della vita e senza i quali tutto sarebbe solamente piatto e noioso. Ci stavo male, e parecchio, ma solo per il fatto che in passato avevo sempre immaginato il mio presente in maniera diversa. Ormai è andata così, nessuno poteva augurarsi ciò che è successo, quindi è arrivato il tempo di godersi positivamente ogni momento che mi è stato concesso. Suona forse come una frase fatta, lo so, ma è così.
Ci penso ancora di più, ogni singolo giorno, da quando in un istante un pezzo del mio puzzle se ne è andato. Ecco, forse questa è l'unica vera grande ombra che continuo a portarmi dietro, ma non ci si può fare nulla. Lei diceva che "dovremmo tutti sorridere più spesso... Siamo tutti così belli quando sorridiamo". 
Ce la sto facendo. Sono di nuovo felice. Sorrido di nuovo. 
Saresti orgogliosa di me.

lunedì 9 maggio 2016

21 anni per sempre

Ci sono cose brutte, ma così brutte che riportano di botto alla realtà e risvegliano la mente da un momento no per farla sprofondare in uno ancora peggio.
Preferirei avere la mente ancora offuscata. Preferirei passare le giornate a piangere senza comprenderne il motivo piuttosto che dovere metabolizzare una notizia del genere. E invece no. Sono fin troppo lucida. Un brutto incidente lo scorso venerdì si è portato via una cara amica. Lei che durante la mia malattia mi è stata vicina e mai si è scordata di un esame o di una tappa importante, lei che capiva così bene la mia condizione.
Non riesco ancora a realizzare, proprio non c'è alcun pezzetto di questa tragedia che riesca a prendere il suo posto nella mia testa. Non riesco a comprendere perchè ad alcuni, come me, sia concessa la possibilità di lottare ed altri invece vengano spazzati via in questo modo. Ascolto le parole di questa canzone e non riesco ad evitare che un fiume di lacrime mi solchi il viso.


"Solo che
non doveva andar così...
solo che
tutti ora siamo un po' più soli qui"

Forse il tempo aiuterà ad alleviare la rabbia e la disperazione, ma oggi più che mai farsene una ragione è davvero dura... per la famiglia, per colui che aveva scelto come compagno di vita, per tutta la nostra compagnia alla quale da oggi manca un tassello dagli occhioni grandi e dal sorriso splendente.

Ciao dolcissima Chiara

domenica 18 ottobre 2015

ConVivere... con un grande dispiacere...

Non ho Facebook. Non mi piace il modo in cui, purtroppo, ha monopolizzato la maniera di comunicare delle persone. E' però anche vero che su questo social ci sono pagine meravigliose e non nego che mi piace seguirle. Una di queste è ConVivere, una sorta di blog sul cancro che Laura teneva quasi giornalmente. Oggi sono entrata per leggere le novità e per vedere ancora una volta il suo sorriso e... ho scoperto che non c'è più. Laura se ne è andata da una decina di giorni ormai. Sedici anni sono davvero troppo pochi per morire. 
Io voglio solo ricordarla come una superguerriera che con la sua forza, il suo coraggio, il suo sorriso e la sua splendida famiglia sempre a fianco è riuscita davvero a cambiare qualcosa. Grazie per tutto quello che hai dato e dai a tutti noi che ti seguivamo.
Il mio ultimo pensiero va alla famiglia di Laura ed in particolare ad Andrea, la sua super sorella. Ti ammiro veramente tanto. Grazie di cuore anche a te. Leggere le tue parole è estremamente commovente.

domenica 23 agosto 2015

A chi resta

Ieri è venuto a mancare un caro amico di famiglia. L'ennesimo amico di famiglia stroncato da questo maledetto male che è il cancro. Il cancro bis. Perché, tra l'altro, l'aveva pure già vinta lui la sua prima battaglia con il cancro.
E non è giusto. Per lui e per chi resta. Non è giusto che un uomo con la battuta sempre pronta e pieno di voglia di far festa faccia una fine così terribilmente dolorosa e difficile. Non è giusto che una donna sorridente e piena di voglia di vivere si ritrovi ad assistere al lento ed inesorabile peggiorare della malattia della sua metà. Questa cosa mi rattrista immensamente e allo stesso tempo mi fa imbestialire.
Con la lacrimuccia pronta ad uscire, stasera un pensiero va a tutti voi Werther, Alberto, Tonino, Antonio, Milena, Giuseppe... e a chi resta.

martedì 11 agosto 2015

Heisenberg rules...

Due pazienti in attesa della PET:
- "Ho appena avviato una nuova attività, io e mia moglie stiamo pensando a un figlio... Vado dal dottore e di colpo la mia vita si trasforma in...bah! Comunque, questa cosa mi ha fatto aprire gli occhi: ho ceduto il controllo della mia vita. Come dice il proverbio ebraico, l'uomo programma e Dio ride..."
- "Questa... è... una grande cazzata."

- "Mi scusi??!!"
- "Mai cedere il controllo. La diriga lei la sua vita."
- "Sì... capisco cosa intende...ma il cancro è cancro e..."
- "Bah... al diavolo il cancro!! Io convivo con il cancro da quasi un anno. E' come una condanna a morte secondo la maggior parte della gente...ma, tutto sommato, fin dalla nascita abbiamo una condanna a morte! Quindi, a intervalli regolari, vengo qui a fare i miei controlli sapendo bene che, una di queste volte, magari anche oggi, mi daranno brutte notizie. Ma finché non accade la mia vita la dirigo io. Non ne cedo il controllo."

Eisenberg in "Breaking Bad - Puntata 4x08"