domenica 29 marzo 2015

Un amore così grande...

Da 11 anni e mezzo è entrata a far parte della mia vita una persona speciale con cui ho un rapporto ed una complicità unici. È arrivato quando ormai, dopo averlo desiderato tanto, non ci speravo più, e ora, nonostante i tanti anni che ci dividono, siamo inseparabili. Mio fratello è una di quelle cose per cui vale davvero la pena di vivere. Abitiamo a 50 km di distanza e ci vediamo solamente un giorno a settimana, ma quando siamo insieme è come se non ci lasciassimo mai.
Posso raccontargli forse del Signor H? Come vivrà la cosa ora che è così piccolo? Mi sono chiesta più volte tutto questo, senza sapere bene che risposta darmi. Pensavo che, sentendo parlare di questo problema in casa, si creasse un collage mentale di informazioni, facendosi così un’idea di ciò che stava succedendo. E invece no. Mio fratello non ne voleva proprio sapere. Se sentiva parlare di qualsiasi cosa riguardasse il Signor H si immetteva nella conversazione cercando di cambiare discorso, e se non ci riusciva si chiudeva in una stanza o addirittura fuori dalla porta d’ingresso. Io per lui non posso stare male. Punto.
Da un certo punto di vista mi rendeva felice sapere che con mio fratello il Signor H non avrà vita facile, perché grazie a lui tutti i brutti pensieri erano vietati e rimandati. Dall’altra sapevo che in qualche modo il momento di parlarne sarebbe sicuramente arrivato, poiché prima o poi mi avrebbe visto cambiare e si sarebbe fatto qualche domanda…!
Quel momento è arrivato oggi…
Sapevo che la moglie di mio padre gli aveva già accennato qualcosa a riguardo, quindi nel momento in cui ci siamo trovati soli in macchina abbiamo iniziato a parlare. Lui mi ha detto tutto ciò che aveva capito fino a quel momento ed io gli ho spiegato tutto ciò che dovrò affrontare ed i cambiamenti fisici che vedrà in me. Ho visto la sua faccia un po’ stranita nel momento in cui si è parlato di chemio e di caduta dei capelli.
Mio fratello ha la capacità di tenere viva in me quella gioia e quella spensieratezza che solo un bambino può avere, e per questo gli ho detto che insieme avremmo dovuto sorridere e scherzare come sempre, perché il sorriso è l’arma con cui lui può aiutarmi ad affrontare questo periodo abbastanza balordo. Ovviamente ho messo in chiaro che ci vorrà un po’ di tempo, ma che tornerà tutto come prima. Anche meglio di prima.
Finita questa “scomoda” conversazione, come sempre, ha cambiato discorso. Durante la giornata poi però abbiamo riso e scherzato; mi ha abbracciato e baciato anche più del solito. Messaggio recepito. Perfetto.
Solo un dubbio gli era rimasto, e quando è arrivato il momento per me di tornare a casa mi ha seguita fino in macchina per impedirmi di andare via: mio fratello ha paura di non poter più passare giornate intere insieme come facciamo adesso. Abbiamo fatto un patto: io proverò in ogni modo a mantenere i miei ritmi e, se non ci riuscirò, sarà lui a venire in qualche modo a Bologna per stare un po’ con me.
Mettere in chiaro con lui questa cosa sarà anche stato un piccolo passo per la mia lotta, ma io mi sento più serena sapendo che da stasera il Signor H ha un nemico in più. Un nemico agguerritissimo. Un nemico meraviglioso.

Nessun commento:

Posta un commento