La chemio classica per la cura della mia malattia
sarebbe la ABVD. Ogni lettera corrisponde ad un farmaco diverso: Doxorubicina,
Bleomicina, Vinblastina e Dacarbazina. Io ho accettato di rientrare in un nuovo
protocollo sperimentale: praticamente viene sostituita la Bleomicina con un
anticorpo (Brentuximab) che, al contrario dei farmaci chemioterapici, non
attacca tutte le cellule indistintamente, ma solo quelle malate.
Questa nuova formulazione veniva già utilizzata nei
malati “recidivi” (tutte quelle persone già guarite, ma alle quali il tumore
era ritornato) ed ora i medici vorrebbero fare sì che diventi la cura ufficiale
per soppiantare la “vecchia” ABVD.
E sembra funzionare.
E sembra dare solo vantaggi.
Quindi perché non partecipare a questo protocollo
di sperimentazione?
Io trovo che sia assolutamente positivo e
necessario. La nostra sanità sta progredendo sempre più, ed è grazie anche a
tutti coloro che si prestano…! A me basta ascoltare i racconti di mio padre. La
stessa malattia allo stesso stadio, eppure lui dalla prima goccia di infusione
iniziava a vomitare mentre io dopo più di un mese non ho ancora avuto la nausea
un solo giorno. Per non parlare di tutti gli altri sintomi. Anche io non sono in
piena forma, ovvio, non stiamo certo parlando di una scemata, ma non riesco a
smettere di pensare a quanto sono fortunata.
E mio padre stenta a crederci.
E io sono fortunata.
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